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Erbil, 30 luglio 2022
La cerimonia di commemorazione per i resti di 100 vittime del genocidio contro la famiglia Barzani.

Sabato 30 luglio ha avuto luogo una speciale cerimonia per commemorare il ritrovamento dei resti di 100 vittime del genocidio compiuto nei confronti dei membri della famiglia Barzani, assassinati dal regime di Saddam Hussein nella campagna dell’Anfal del 1983.
I corpi di 100 vittime sono arrivati nella giornata di sabato all’aeroporto di Erbil nella Regione del Kurdistan.
I resti sono stati trovati in fosse comuni nel sud dell'Iraq all'inizio di questo mese e sono stati riportati a casa dove hanno ricevuto una degna sepoltura.
Come sappiamo migliaia di altre vittime del genocidio dell’Anfal sono ancora dispersi, ed il ritrovamento dei corpi delle vittime a distanza di anni, riapre profonde ferite nella storia di un popolo che ancora non trova giustizia.
Profonde e colme di dolore sono state le parole del Presidente Masoud Barzani che durante la commemorazione ha dichiarato: "Ancora una volta, la nostra vecchia ferita è stata rinnovata, una tragedia e una ferita profonda che non può essere dimenticata”.
Anche il primo ministro del Governo Regionale del Kurdistan (KRG) Masrour Barzani in una dichiarazione ha rinnovato, a tutela delle vittime di tale genocidio, richieste di risarcimento da parte del governo iracheno per i sopravvissuti e le famiglie colpite da tale brutalità.
Alla cerimonia di sepoltura, hanno partecipato funzionari iracheni e Kurdi, tra cui il Presidente della Regione del Kurdistan Nechirvan Barzani e il leader del Partito Democratico del Kurdistan (KDP) Masoud Barzani. Presente anche il Ministro degli Esteri iracheno Dr. Fuad Hussein. Alla cerimonia ha partecipato il Rappresentante del Segretario Generale delle Nazioni Unite.
Nonostante, la Corte Suprema irachena ha riconosciuto che la campagna di Anfal sia stato un genocidio, e quindi un crimine contro l’umanità, la comunità internazionale in gran parte deve ancora farlo.